Atto II DISTANZIAMENTO - Scena 1: ESCO DI CASA
Nel secondo atto dell'opera teatrale poetica “Incoronata” la protagonista, uscita dalla “zona rossa”, esausta dell'innaturale clausura, decide di avventurarsi in una passeggiata in città e svolgere qualche commissione all'ufficio postale.
È giugno 2020; il tepore del sole diventa calore, i suoi
raggi sembrano infondere energia a Incoronata che però guarda un mondo che le
pare estraneo. Ovunque: code interminabili di persone mascherate curve sul
proprio cellulare, fuori dalla farmacia, dalle poste, dai pochi negozi aperti. Incoronata
è basita da quello scenario, osservare le persone la fa sentire come se
guardasse un film, visi senza volto, comparse in un colossal apocalittico, di
quelli che sbancano il baracchino tipo “Mad Max”, dove sovrasta la
desolazione.
Il bollettino quotidiano della lista dei morti, dei malati,
dei positivi, echeggia dai telefoni accesi di questa platea che avanza
lentamente, senza speranza di potersi sedere un po’ e riposare le gambe.
Un'anziana bestemmia qualcosa agitando il suo bastone verso gli impiegati delle
poste che vengono ad aprire la porta blindata; è stanca, vorrebbe solo sedersi
ma non per terra. Questa scena provoca un giramento di testa a Incoronata, è in
preda allo smarrimento, senza più nessun punto di riferimento, come quando stai
facendo un brutto sogno e la coscienza vi entra e ti dice “ehi, è solo un
sogno”, così Incoronata spera che sia solo un gioco, una messa in scena
dalla quale però sente il bisogno di uscire, vuole tornare a casa.
Paradossalmente c'è più verità tra le sue quattro mura che
nelle strade, dove è vietato toccarsi, dove parlare diventa più facile a gesti
che con la museruola, dove la compassione per un'anziana in difficoltà si è
dissolta col beneplacito di tutti.
Incoronata si rifugia nel suo amato cellulare, scorre i
bollettini di guerra, controlla le chat e, detestando sempre più lo stare in
fila, capisce che in quel gioco non vince nessuno, perché quel brutto sogno
della realtà le appare come un incubo e finalmente torna a casa.
Paola Gandin
29 Febbraio 2024
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