Atto III BARRIERE - Scena 4: LO SPARTIACQUE
È trascorso un anno da quel primo lockdown dove si contavano i morti e si cantava dai balconi. Incoronata sta uscendo dalla zona gialla, dopo aver attraversato quella arancione e quella rossa, e si immerge sempre più spesso nel verde della Natura. L'ultima scena del terzo atto è ambientata in riva al fiume, dove il sole brilla sull'acqua, “lui non fa quarantene / puntuale ogni giorno”.
L'anniversario pandemico viene ribadito in tutte e quattro
le strofe, definito “catarsi collettiva”, “shock collettivo”, “pantomima
collettiva” e “reset”. Ma Incoronata respira il fiume, in questo 11
Marzo 2021 e respira il sole, i ricordi, “un'aria da fine dei tempi”, ma
respira “a pieni polmoni / nuove consapevolezze”.
La serenità di fondo traspare mista a un pizzico di amarezza
per le discriminazioni legate al green pass e per la divisione contrapposta che
sta provocando nella società civile. Incoronata respira il sole che “illumina
tutti / non fa distinzioni” e guarda il mondo “come si guarda un film”.
Non giudica più se un evento sia bene o male, sa che viviamo un'epoca di
rivelazioni, un'apocalisse della coscienza in quanto concetto stesso.
Vede i tiranni della terra come pinche, come gli
sciamani toltechi videro Pizzarro: il sesto elemento per diventare impeccabili.
Vede che “tutto è perfetto in tutta la creazione” (Adamus Saint Germain),
nonostante “il caos imperante”, nonostante “la paura attraversata”.
Incoronata si sente distante da chi osanna la scienza come dogma, tanto quanto
da coloro che vibrano nelle trame dei complotti, seminando lo stesso terrorismo,
nutrimento della paura.
Scorge un promontorio che divide il fiume, lo separa in
letti diversi, uno spartiacque che le fa pensare all'umanità, separata tra
vaccinati e non vaccinati, tra politicamente-corretti e complottisti. Dove il Covid
è diventato un muro di gomma e dove, ancora oggi 2024, le persone vi rimbalzano
incoscienti.
“Respiro il fiume / oggi”, ripete Incoronata
all'inizio di ogni strofa, a sottolineare il suo stare nel qui e ora, oltre
ogni retorica, semplicemente sorridendo “mentre una libellula danza
fluorescente”.
27 giugno 2024
Paola Gandin
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