Post

Visualizzazione dei post da giugno, 2024

Atto III BARRIERE - Scena 4: LO SPARTIACQUE

Immagine
  È trascorso un anno da quel primo lockdown dove si contavano i morti e si cantava dai balconi. Incoronata sta uscendo dalla zona gialla, dopo aver attraversato quella arancione e quella rossa, e si immerge sempre più spesso nel verde della Natura. L'ultima scena del terzo atto è ambientata in riva al fiume, dove il sole brilla sull'acqua, “ lui non fa quarantene / puntuale ogni giorno ”.   L'anniversario pandemico viene ribadito in tutte e quattro le strofe, definito “ catarsi collettiva ”, “ shock collettivo ”, “ pantomima collettiva ” e “ reset ”. Ma Incoronata respira il fiume, in questo 11 Marzo 2021 e respira il sole, i ricordi, “ un'aria da fine dei tempi ”, ma respira “ a pieni polmoni / nuove consapevolezze ”. La serenità di fondo traspare mista a un pizzico di amarezza per le discriminazioni legate al green pass e per la divisione contrapposta che sta provocando nella società civile. Incoronata respira il sole che “ illumina tutti / non fa distinzioni ” e

Atto III BARRIERE - Scena 3: GLI SCHERMI

Immagine
  E’ il Febbraio 2021, le consuetudini di mascherina, DCPM, distanziamenti, tamponi, coprifuochi e vaxxini, sono una nuova normalità, così come lo sono povertà e disagio psichico. Incoronata riflette sulla serie di schermi che l'essere umano sta manifestando, costringendosi a guardarsi dentro. “ Il focus è evitare il contatto ”, comunicare a distanza con lo “ Zoom ”, una video chat divenuta virale durante i mesi di lockdown, e così “ zoomare dentro di sé ”. Ci sono alcuni schermi che Incoronata non sopporta: “ mi umilia / mi sgomenta ”, e sono i muri trasparenti di plexiglass e la pistola termometro puntata alla fronte. Immagino che Incoronata, faccia come facevo io, ovvero chieda cortesemente che la temperatura le possa essere misurata sul polso; posso testimoniare che nessuno si è mai opposto anzi sembrava sempre sollevato dal dispensarlo da quel gesto così omicida della pistola puntata in fronte. Incoronata si sente un’appestata in mezzo a tante barriere e si rifugia nello

Atto III BARRIERE - Scena 2: LA MASCHERINA

Immagine
  Può sembrare scontato parlare di mascherina nel 2021, può sembrare banale parlare ancora di emergenza sanitaria COVID-19 nel 2024, ma in realtà è un tema ancora molto attuale, secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità. In questa scena Incoronata non si pone la domanda sull'efficacia della mascherina ai fini preventivi, non si chiede se davvero si sente protetta dai contagi, indossandola ma piuttosto, ascolta i suoi sensi, compreso il buon senso. Ripercorre il ricordo dei volti e non riconosce più nessuno. Camminando in questo mondo mascherato, si ritrova a nascondersi anche con lo sguardo, “ guarderò i miei passi ”, per chetare il senso di disagio che tale vista le provoca. Incoronata esprime tutta la sua malinconia in questa scena, dedicata a questo oggetto “ barriera del Soffio / del Verbo ”. Come in una puntata di “ Black Mirror ” vive la sottile ansia di essere capitata in un mondo dove è scomparsa la comunità. “ Anche nella piazza gremita / siamo soli / con

Atto III BARRIERE - Scena 1: IL SIERO

Immagine
  Entriamo nel terzo atto e nella prima delle quattro barriere: il vaxxino innominabile che Incoronata chiama “ il siero ”. Al contrario delle altre scene, scritte con verso libero, questa ha una ritmica, le quattro strofe hanno lo stesso schema come fosse una canzone. Il primo verso recita sempre “ oggi vince ”; nell'ordine: l'Homo Sapiens Sapiens, la scienza, l'informazione, la paura. È il 27 dicembre 2020, è il Vaccine Day in tutta Europa e Incoronata lo celebra con l'ottica di chi sta vedendo un film drammatico-catastrofico dove arriva il supereroe che sistema ogni cosa e il film diventa una commedia. La fede nell'essere umano che usa il suo genio per superare tutte le insidie della vita, diventa quasi una preghiera di ringraziamento e un sospiro di sollievo per il farmaco in grado di stroncare la pandemia. Incoronata, al pari del Ministero dell'Istruzione che definì il Covid “ mostriciattolo ” per presentarlo ai bambini nelle scuole, così la nostra pr

Atto II DISTANZIAMENTO - Scena 4: LA BOLLA

Immagine
  Il distanziamento sociale, come concetto, nasce col Covid; forse solo in India la casta dei Paria gode di questo stato di intoccabile e, ciò nonostante, è circoscritta a una categoria di persone. Dunque questa stortura sociale ha necessariamente creato smarrimento in molte persone, in quanto totalmente innaturale in qualsiasi contesto sociale. Per Incoronata rappresenta fonte di sgomento e percepisce il mondo come completamente alieno è assurdo; la notizia che i bambini non debbano abbracciare i nonni a Natale, la turba a tal punto da immaginare il crollo del concetto di Libertà finora concepito. Protagonista della scena è infatti anche la Statua della Libertà che, dapprima piange come una Madonna, poi la guarda arcigna con un ghigno e “ spenta di ogni fuoco ”, per infine mostrare una crepa profonda e insanabile nel marmo. Nella solitudine Incoronata affronta un dolore mai provato prima, una sofferenza mista a incredulità che le fa dire: “ presepi di fantasmi / alberi senza stel

Atto II DISTANZIAMENTO - Scena 3: INCONTRO A DISTANZA

Immagine
Nel secondo atto Incoronata incontra Ovidio dal vivo, dopo lunghe conversazioni in chat e dopo aver capito che si stanno innamorando, ecco la scena in cui si vedono;    “gomiti che si toccano mani che si allontanano”… La normalità del distanziamento sociale appare evidente e accettata da entrambi ma è in questa scena che Incoronata inizia a chiedersi se tutto ciò abbia un senso e manifesta i suoi dubbi sulla gestione dell'emergenza sanitaria. I genitori di Ovidio si sono ammalati di Covid, sono ricoverati in ospedale ma non gli viene concesso di far loro visita. Incoronata è addolorata per questo, si chiede: “chi può impedire l'estremo saluto?” e tenta di consolare Ovidio che però sembra accettare la situazione con dignitoso senso civico, appellandosi al bene comune . Che cos'è il bene comune? La definizione di Wikipedia è: “locuzione filosofica con cui si designa il perseguimento dell'interesse sociale nell'ambito dell'etica, della scienza politica e della

Atto II DISTANZIAMENTO - Scena 2: NOMOFOBIA

Immagine
  Non si chiama più telefono, anche se serve per telefonare; lo smartphone in italiano è diventato il cellulare. Negli anni Ottanta della mia giovinezza era il furgone con cui la Polizia trasportava i detenuti. Per Incoronata « si chiama cellulare perché ti entra nelle cellule ». Nel suo lockdown angosciato esso diventa la connessione per antonomasia: « io sono connessa sono connessa », ripete chiusa nelle sue stanze e benedice quel collegamento, non solo col mondo, anche col cosmo, con se stessa, col divino. La luce dello smartphone è la via di fuga ed è la strada di casa, è bugie e finzione e cruda verità, il tutto e il contrario di tutto escono incessantemente dal suo schermo, in un flusso ipnotico da provocare le vertigini e la nausea. Nomofobia significa identificazione con il proprio telefono mobile: No Mobile Phobia; in caso di mancanza o rottura del cellulare la persona affetta da questa psicosi attraversa stati d'ansia o di panico. La nostra Incoronata potrebbe esser

Atto II DISTANZIAMENTO - Scena 1: ESCO DI CASA

Immagine
  Nel secondo atto dell'opera teatrale poetica “Incoronata” la protagonista, uscita dalla “zona rossa”, esausta dell'innaturale clausura, decide di avventurarsi in una passeggiata in città e svolgere qualche commissione all'ufficio postale. È giugno 2020; il tepore del sole diventa calore, i suoi raggi sembrano infondere energia a Incoronata che però guarda un mondo che le pare estraneo. Ovunque: code interminabili di persone mascherate curve sul proprio cellulare, fuori dalla farmacia, dalle poste, dai pochi negozi aperti. Incoronata è basita da quello scenario, osservare le persone la fa sentire come se guardasse un film, visi senza volto, comparse in un colossal apocalittico, di quelli che sbancano il baracchino tipo “ Mad Max ”, dove sovrasta la desolazione. Il bollettino quotidiano della lista dei morti, dei malati, dei positivi, echeggia dai telefoni accesi di questa platea che avanza lentamente, senza speranza di potersi sedere un po’ e riposare le gambe. Un'

La bibbia di Incoronata

Immagine
 

Atto I LOCKDOWN - Scena 4: ALIENAZIONE

Immagine
Incoronata non si è mai posta la fatidica domanda delle domande: “chi sono?” Il lockdown l'ha messa di fronte a se stessa e alle sue paure e convinzioni, nei giorni di quella sorta di comunanza che ci vide anche cantare sui balconi. Incoronata non canta sul balcone, da lì semmai, controlla chi non indossa la mascherina. Dopo 54 giorni di isolamento nella sua casa di single, libera dal lavoro e dagli impegni, sente la mancanza della Natura: “ mi manca il sole sulla pelle ”. Da qui viene tutta l'alienazione; l'essere alieni su questo pianeta, rinchiusi nel cemento e sull'asfalto, lontani dalla natura, in qualsiasi sua forma. Il nutrimento dello stare all'aperto, a contatto con la terra, i fiumi, il mare, con gli alberi, con i profumi del bosco e i suoni della fauna selvatica, è impareggiabile, è substanziale dell'essenza di essere noi umani espressioni di natura. L'occidente industrializzato ci ha portati a sentirci avulsi da quello che ora viene chiamato